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Canzoni antiche e contemporanee

Canzoni antiche e contemporanee



Sela è la traslitterazione di una parola ebraica che si trova in molti Salmi e nel terzo capitolo del libro biblico scritto dal profeta Abacuc.

Gli studiosi non hanno dubbi che si tratti di un termine tecnico musicale. Sembra che indicasse all’esecutore di compiere un certo gesto. Comunque, nessuno conosce il suo preciso significato. Tra i significati suggeriti troviamo i seguenti: “Pausa, sospensione, interruzione”. Potrebbe riguardare sia il canto che l’esecuzione strumentale. Non si conosce la durata della pausa, ma potrebbe essere sufficiente per lasciare spazio a una meditazione silenziosa.

Forse non è tanto diverso da quello che succede nelle composizioni moderne. Le canzoni sono di solito strutturate così:

1. Preludio. È eseguito lo stesso arpeggio che accompagnerà la melodia principale o il ritornello; oppure sono eseguite alcune note della melodia principale o del ritornello. In alcuni casi, il preludio è sostituito da un Intro, ovvero un’introduzione con una melodia diversa (anche completamente) da quella principale.

2. Melodia principale. Si canta la strofa.

3. Ritornello. Non è presente in tutte le canzoni.

4. Melodia principale. Si canta la seconda strofa.

5. Melodia principale. Se presente, si canta la terza strofa. In alternativa, è eseguita in modo strumentale.

6. Ritornello.

7. Melodia principale. Si canta adesso la terza strofa. In alcuni casi, si ripete il ritornello.

8. Conclusione. Si esegue una risposta al preludio. In alcuni casi, è eseguito un postludio, in cui si ripetono, cantando, le parole principali della canzone (non è detto che facciano parte del ritornello) oppure quelle del titolo. Il modo in cui si canta potrebbe essere una piccola e nuova melodia.

x. Bridge, o ponte. È una melodia composta di solito da una sola strofa che si mette in mezzo fra un punto e l’altro.

I punti indicati sopra possono essere di più, in base al numero di strofe presenti nella canzone. Inoltre, fra un punto e l’altro può essere presente un interludio, ovvero un richiamo strumentale al preludio.

Torniamo all’antica musica ebraica. La parola Sela poteva essere usata per indicare uno qualsiasi dei punti indicati sopra. Forse era un’esecuzione strumentale della strofa, un ritornello, un ponte o semplicemente un interludio. In ciascun caso, l’esecutore o il coro smetteva di cantare, lasciando agli ascoltatori il tempo di meditare sulle parole appena sentite.

Qualunque fosse lo scopo, la pausa dava risalto al testo o al sentimento appena espresso, e consentiva di comprendere in modo più profondo il significato. La traduzione greca dei Settanta usò la parola diàpsalmainvece di Sela. Questo termine si traduce “interludio musicale”. Sela compare sempre alla fine di un verso o di una strofa, confermando che è una forma di interludio musicale. In un caso, quello del Salmo 9:16 è accompagnato da “Higgaiòn”. È stato ipotizzato che questa parola indicasse che l’interludio dovesse essere eseguito dalla cetra o dall’arpa. Pertanto, negli altri casi la scelta di quale strumento usare per l’interludio musicale forse era facoltativa.

Così, abbiamo scoperto che il modo di scrivere le canzoni non è cambiato di molto nel corso dei millenni. L’unica cosa che ci dispiace è che, oggi, non è possibile conoscere le melodie originali dei Salmi.

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Published on 3 years, 8 months ago






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