Il perseguimento, naturalmente legittimo, di esigenze di sicurezza non basta a consentire agli Stati membri dell’Unione la raccolta e la pesca a strascico indiscriminata di dati personali degli utenti dei servizi di comunicazione elettronica.
La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha ribadito ieri un principio non nuovo ma prezioso.
Published on 5 years, 2 months ago
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