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DOGE: un’intelligenza artificiale taglia-leggi

DOGE: un’intelligenza artificiale taglia-leggi



In teoria è tutto meraviglioso, anzi è un meraviglioso sillogismo.
Il rispetto delle leggi federali, in America, costa trilioni di dollari ogni anno.
Se si abbatte il numero di queste leggi in vigore si abbattono i costi di trilioni di dollari.
Il modo più veloce di farlo e usando un’intelligenza artificiale.
E questa è esattamente l’idea del DOGE, il Dipartimento del Governo USA per rendere più efficiente l’amministrazione nato da un’idea di Elon Musk ai tempi del suo amore per Trump, rimasto operativo anche dopo la fine del sodalizio tra i due.
La sigla e ne parliamo perché la notizia merita un caffè.

Ci sono delle slides pubblicate in un’inchiesta del Washington Post apparentemente riconducibili al DOGE nelle quali si muove da una fotografia dello stato dell’arte dei costi della conformità al sistema regolamentare federale.
Oltre tre trilioni di dollari all’anno il costo dell’adempimento alle regole in vigore, il 12% del PIL americano.
Poi c’è una suggestione di disarmante semplicità anche se sembra un po’ approssimativa.
Dice che se si taglia della metà il numero delle regole si risparmierebbero uno virgola cinque trilioni di dollari.
Insomma, si ipotizza una proporzionalità diretta e più o meno perfetta tra taglio del numero delle regole e taglio dei costi di conformità.
Probabilmente più un espediente incisivo di comunicazione che la realtà perchè sembra ragionevole che vi siano regole il cui adempimento non costa nulla o quasi e regole per adempiere alle quali servono risorse enormi.
Senza dire che, verosimilmente, buona parte delle regole delle quali si potrebbe fare a meno sono regole desuete o, comunque, non soggette a grande applicazione con la conseguenza che anche qualora venissero abrogate il risparmio dei costi del sistema sarebbe modesto.
Ma questi sono dettagli.
Il bello o, almeno, la parte più interessante del progetto reso noto dal Washington post viene dopo.
Le slides successiva, infatti, raccontano che per eliminare la metà delle disposizioni di legge federale in vigore, ovvero centomila, servirebbero tre virgola sei milioni di ore/uomo, un’immensità e, soprattutto, uno scenario capace di rinviare forse di anni l’operazione.
Tre virgola sei milioni di ore, infatti, significa 410 anni se lavora un uomo da solo o un anno se lavorano 410 uomini.
Giacché nessuna delle due ipotesi appare verosimile, staremmo parlando di diversi anni di lavoro per attuare il previsto taglio delle leggi in vigore e, quindi, dei costi per adempiervi.
Ma è qui che il DOGE cala a tavola il suo asso: far scendere in campo un sistema di intelligenza artificiale per identificare cento mila disposizioni di legge da destinare all’abrogazione.
In questo caso si risparmierebbero il 93% delle ore\uomo.
In passato si sarebbe gridato al miracolo.
Ma era prima che gli algoritmi ci dimostrassero di cosa sono capaci, almeno in termini di accelerazione di certe attività.
Poi che alla velocità di esecuzione di un progetto corrisponda anche la qualità è un’altra storia o, meglio, la parte più interessante della storia.
Secondo il DOGE se si prendesse questa strada entro il gennaio del 2026 il Governo, i suoi Dipartimenti e le sue agenzie potrebbero raggiungere l’obiettivo: centomila disposizioni abrogate.
Ora a me pare che la questione dovrebbe essere più o meno questa: se si muove dal principio che l’obiettivo è umanamente irraggiungibile in un tempo tanto breve, tanto da dover far scendere in campo un’intelligenza artificiale e se i numeri delle leggi da abrogare dei quali parliamo sono quelli messi in fila dal Washington Post, come si può seriamente pensare che sarebbe un esercito di revisori in carne ed ossa a rivedere tutti i centomila suggerimenti algoritmici e a dire l’ultima parola sulle leggi da abrogare e quelle da conservare e che a decidere, alla fine, non sarebbero proprio gli algoritmi?
Davvero difficile.<


Published on 2 months ago






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